I costi del Notaio

Il costo di un atto notarile comprende una molteplicità di voci solo una parte delle quali riguardano importi destinati al notaio.
Così nei costi di un atto notarile rientrano le imposte (di registro, ipotecaria, catastale, di bollo ecc.) che il notaio, quale responsabile d’imposta, versa allo Stato per conto del cliente. Per l’effettuazione di questa attività di “riscossione” non è dovuto dallo Stato al notaio alcun aggio: l’imposta riscossa viene infatti interamente versata all’Amministrazione Pubblica; vi rientrano inoltre le spese che devono essere sostenute presso Pubbliche Amministrazioni per la preparazione dell’atto e per i successivi adempimenti e le competenze spettanti al Notaio per l’attività che svolge.
Quanto alle competenze notarili esse tradizionalmente sono il risultato di tre voci e comprendono l’onorario (con cui si suole indicare la retribuzione dell’attività prestata dal notaio in qualità di pubblico ufficiale), i diritti (che sono quelli che remunerano attività e prestazioni accessorie e rimborsi spese) e i compensi (che rappresentano il corrispettivo dell’attività del notaio in quanto libero professionista).
Volendo esemplificare, assumendo come esempio un contratto di compravendita immobiliare, l’attività che il notaio porrà in essere e che sarà quindi ricompresa nelle competenze a lui spettanti, comprenderà:

1) Il primo colloquio con il cliente  per “indagare la volontà delle parti”, cioè comprendere il risultato che le parti si prefiggono di conseguire, e, sulla base di ciò, individuare lo strumento migliore sotto il profilo giuridico e fiscale; il notaio provvederà, quindi, a individuare: la migliore soluzione per il caso concreto che sia giuridicamente valida; le attività necessarie per cautelare le parti in presenza di ipoteche o di altre formalità potenzialmente pregiudizievoli; svolgerà indagini in ordine al regime patrimoniale della famiglia ed alle relative implicazioni sull’acquisto; non solo, ma in questa sede verranno valutate le implicazioni fiscali delle differenti soluzioni eventualmente prospettabili;

2) il recupero e l’esame dei titoli di provenienza (cioè degli atti in virtù dei quali il venditore è divenuto a suo tempo proprietario del bene);

3) la richiesta e l’esame delle visure catastali e ipotecarie (così da verificare la regolarità catastale del bene, la sussistenza del diritto di proprietà in capo al venditore, l’insussistenza di ipoteche o altri vincoli sul bene); con accesso al Catasto e alla Conservatoria dei Registri Immobiliari ove la documentazione ipocatastale non sia reperibile con gli strumenti informatici;

4) il recupero della documentazione urbanistico-edilizia (licenze edilizie, concessioni, permessi a costruire, D.I.A., sanatorie, agibilità..);

5) l’esame della documentazione relativa allo stato civile delle parti (per verificare, ad esempio, se il bene venduto sia oggetto della comunione legale di una delle parti);

6) la redazione dell’atto secondo la volontà e le indicazioni delle parti, nel rispetto della legge;

7) la liquidazione (cioè il calcolo) delle imposte e tasse dovute, attraverso l’individuazione del regime fiscale dell’atto e considerando anche la sussistenza di eventuali agevolazioni fiscali o crediti d’imposta;

8) il controllo della legalità del contratto (cioè, sostanzialmente, della sua validità) e, ove necessario, l’individuazione di soluzioni conformi a legge, alternative a quella prospettata dalle parti stesse.

1) La verifica dell’identità e della legittimazione (cioè del potere a stipulare l’atto) delle parti;

2) la stipula dell’atto;

3) la riscossione delle imposte per conto dello Stato

1) La repertoriazione dell’atto;

2) la predisposizione e l’invio del  modello telematico all’Agenzia delle Entrate;

3) il pagamento telematico delle imposte riscosse;

4) la predisposizione e presentazione telematica della nota di trascrizione presso l’Agenzia del Territorio (trascrizione e voltura);

5) il deposito –  telematico – del titolo presso l’Agenzia del Territorio;

6) la redazione e la spedizione della copia autentica per la parte acquirente, per l’Agenzia delle Entrate e per l’Agenzia del Territorio;

7) la certificazione di avvenuta stipula;

8) la comunicazione dell’atto a Enti e Banche;

9) la sua archiviazione.

Il compenso per il notaio comprende, inoltre, i contributi obbligatori alla Cassa Nazionale del Notariato (l’ente di previdenza e assistenza del notariato), al Consiglio Nazionale del Notariato e al Consiglio Notarile Distrettuale (la c.d. tassa consigliare).
Questo consente di aiutare a comprendere perché sia del tutto falsa la comune affermazione per cui l’attività del notaio si esaurirebbe nella “firma dell’atto”; la firma dell’atto può essere sì considerata la sintesi dell’attività del notaio la cui complessa funzione, tuttavia, non si risolve in essa ma è da essa rappresentata.

Tratto da www.notariato.it